Napoli VS Hong Kong

Sono stato di recente a Napoli, banale turista per le vie del centro. Ora non mi va di parlare del caos, dello sporco, dell'assenza totale di regole nei comportamenti umani, degli imbroglioni e truffatori vari. I turisti, me compreso, probabilmente tutto questo se lo meritano.

Mi ha colpito un edificio, poco fuori dalla stazione principale dei treni. Mi ha fatto immediatamente pensare a Hong Kong, città dove sono stato varie volte e che in qualche modo, irrazionalmente, mi attira. Di seguito metto le due fotografie. La prima e' Napoli, la seconda e' HK.



I due edifici hanno elementi comuni: sono due parallelepipedi buttati all'imbocco di una strada piuttosto viva e caotica, sono un alveare di locali e appartamenti, presentano elementi disomogenei al loro interno (insomma sono un casino di colori, scritte e altro), si trovano in grandi città che hanno subito l'influsso di varie culture e storie.

Tuttavia, a mio parere, sono simbolicamente molto diversi.

A HK quell'edificio e' la Chanking Mainson, famosa per via dei film di Wong Kar Wai,  che rappresenta l'elemento etnico: indiani, pachistani, cinesi, coesistono in spazi angusti, bui, malsani quasi a simboleggiare l'illegalità (o per lo meno la presunta illegalità) di HK e della sua storia, in ogni caso si puo' entrare da soli, camminare, mangiare, dormire senza grossi problemi, anzi al piano terra si possono cambiare i soldi con i migliori tassi di cambio senza pericolo di fregature. E' un isola di apparente caos all'interno di una delle città piu' popolose del mondo ma ordinata, pulita, sicura (non ai livelli di Tokyo, ma quasi).

E a Napoli? Probabilmente sono comuni abitazioni, di fascia media, non feccia, ma nemmeno al top, vista la zona e l'estetica. Tuttavia non rappresenta un'isola anomala, ma la normalità: il caos, l'assenza di regole comuni, la confusione. E' un edificio perfettamente integrato nella città che, per quanto ho visto io, e' un mix esasperato di opulenza e abbandono, di storia e degrado moderno, di sporcizia pubblica ma pulizia individuale. Dunque un palazzo come un'altro in una città dal passato impareggiabile e dal presente mal sopportabile.

Nonostante tutto e' stato amore a prima vista, intendo l'edificio.
Tanto Hong Kong mi ha stupito ed esaltato nel 2003, quando ci sono andato per la prima volta, tanto Napoli mi ha lasciato il nervoso in corpo di essere alieno in una città invivibile, proprio perche' alieno.

Commenti

Patrizia Mandanici ha detto…
La somiglianza è incredibile!
Anche io non sono mai stata a Napoli, so di persone che la amano molto, altri che ne mettono in rilievo i tanti problemi. Da come la descrivi (e anche da come la descrivono altre persone) temo che non mi troverei molto a mio agio: odio la confusione eccessiva, il rumore, il non rispetto per le regole - anche se di stampo "creativo".
Vengo dal sud e certe cose le conosco bene, anche se spero sempre che in questi 30 e più anni di mia assenza qualcosa sia cambiato.
onelulu ha detto…
Posso solo immaginare che Napoli è in grado di offrire molto, da tutti i punti di vista, pure quelli negativi. Amici di quelle zone mi dicono con rassegnazione che ci si abitua e che in realtà le regole esistono, sono regole non scritte, non dette, ma condivise... ci sono codici di comportamento spesso complessi, occorre conoscere bene la città per non finire nei guai... insomma e' una città difficile ed e' forse proprio questo che m'inquieta... camminare a HK è "facile" non si rischia nulla, si puo' pure andare a zonzo senza conoscere nessuno e niente... a Napoli e' piu' difficle, ci si perde non solo fisicamente, ma umanamente... occorre essere vigili sempre e comunque e occorre viverci per capire i meccanismi che la regolano. forse. boh.
Detto questo sono pigro e una città facile mi rasserena e mi fa sentire piu' in pace col mondo!