essere donna

Sono reduce dalla lettura di un libro dal sapore femminista, se questa parola ha ancora un senso in italia. Parlo di "Ancora dalla parte delle bambine" di Loredana Lipperini (Feltrinelli 2010, 8,50 euro).
Ora pero' non mi preme scrvere del libro (la mia recensione e' su anobii qui http://www.anobii.com/onelulu/books)

Mi sono fatto una domanda (non e' la prima volta):
se fossi nato femmina come sarei diventata? chi sarei stata?



aime', le risposte che in automatico si affacciano alla mia coscienza sono a diri poco terrificanti. Ho paura che sarei stata una donna scema, insicura, con una facciata pubblica di cortesia e di gentilezza, ma un animo nevrotico e acido. Avrei fatto la casalinga, mi sarei sposata con un uomo non troppo presente e rompicoglioni, avrei evitato fino all'ultimo di fare figli (per paura direi), poi sarei sclerata nella gestione famigliare. Sarei stata racchia, poco curata. Pero' forse avrei finito l'università, o di psicologia o lettere o magistero. Che pessima opinione ho di me come donna.

Pero' forse no. queste sono solo ansie e paure.

Forse mi sarei vistita da maschio. Sarei stata lesbica. Avrei mandato affanculo i miei presto, me ne sarei andata. Avrei provato con piu' convinzione a fare la fotografa. Mi sarei piazzata a Milano e avrei cercato di campare da sola. Avrei cercato qualche donna come me: indipendente, forse in apparenza piu' femminile (capelli lunghi, fianchi larghi e seno presente), avrei importunato le amiche femmine, le avrei prese in giro, le avrei spronate a liberarsi da tutta l asovrastruttura maschilista. Avrei preso per il culo i colleghi maschi. Forse mi sarei trasferita in un altro paese, in oriente. Una giapponese come compagna? si, sarebbe stato intenso e difficile: piu' che altro dove sono le giapponesi lesbiche? tutte sposate?
avrei scelto una compagna desiderosa di maternità, cosi' la procreazione sarebbe stato affre suo.
E' probabile che sarei stato una lesbica dura, forte e infastidita dal dominio del maschile.

la verita' e' che non ho la piu' pallida idea di come sarei stato al femminile.

So solo che oscillo tra la paura di subire e il desiderio di scegliere la mia eventuale esistenza al femminile, al pari in realtà di quanto e come sono come uomo.

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