la cartella del professore


di Hiromi Kawakami
Einaudi 2001



Commenti

Patrizia Mandanici ha detto…
Dopo aver letto il manga di Taniguchi ero molto tentata dal libro. Ma la trama e le atmosfere si intuiscono eteree, in equilibrio tra sensazioni e cose non dette. Nell'arte visiva ciò è più facilmente esprimibile (se sei bravo come Taniguchi), ma nella letteratura? Tradotta poi da una lingua così diversa dalla nostra...
onelulu ha detto…
pensa che io direi le tue stesse cose ma capovolgendole... "in letteratura questo e' piu' facilmente esprimibile, ma nelle arti visive?" :-)


ho sfogliato in libreria il fumetto di taniguchi... e ho visto che sono stati inseriti elementi "fantastici" non presenti nel romanzo e i volti dei due protagonisti cozzano con quelli che avevo immaginato io... e che secondo me vengono decritti nel testo.

mi riprometto di leggerlo quando lo recupero in biblioteca (visto il costo).

ciao!
Patrizia Mandanici ha detto…
Sì, immagino che le cose possano essere viste in modo completamente opposto! Io non ricordo elementi fantastici nel fumetto, e comunque ho letto che l'editor di Taniguchi gli ha suggerito di mettere più scene in cui si mangia nei locali - insomma, credo non sia proprio una trasposizione fedelissima, e forse meglio così.
In questi casi non si sa mai se è meglio leggere prima il libro e immaginarsi i volti dei personaggi oppure il contrario: in entrambi i casi si potrebbe restare delusi se si è amata la prima opera affrontata.
onelulu ha detto…
ho sfogliato la seconda parte (in piedi alla feltrinelli e col pupo che rompeva) e' ho visto che c'erano strani esserini con le ali che giravano qui e li...
... piu' scene dentro i locali di bevuta??? ma se nel libro sono praticamente per i 3/4 dentro un paio di bettole a ubriacarsi e a mangiare?

pero' bisogna dire che ogni tanto ci sono libri e film tratti da libri che si compensano o esaltano a vicenda... quello che ricordo con maggior nitidezza e' "la neve cade sui cedri". prima ho visto il film e mi era molto piaciuto, poi ho letto il libro che mi e' piaciuto ancora di piu'.
Patrizia Mandanici ha detto…
Sono andata a rivedere il fumetto, non so perchè avevo totalmente dimenticato la parte finale che in effetti sembra un'aggiunta: sono due capitoletti alla fine del fumetto in cui la protagonista racconta al professore di quando era piccola, asserendo di vedere quegli esserini strani che chiama Tengu: dunque nel romanzo non ci sono queste scene? E' un'invenzione di Taniguchi?
In quanto alle scene mangereccie: mi sembrava strano fossero state moltiplicate forzosamente perchè avevo l'impressione che facessero parte del senso stesso della storia, ma può anche essere che l'editor di Taniguchi avesse visto dei bozzetti in cui il fumettista invece ne aveva tagliate alcune - chi lo sa, ipotizzo...
onelulu ha detto…
non mi pare (pero' non ne sono sicuro al 100% vista la mia allergia per gnomi, fate e fantasmi). alludo ai Tengu.