ieri a Pechino

HK, Nathan Road
Faccio fatica i immaginare il controllo e la censura cinese. Sono stato in Cina per due volte e altre tre a Hong Kong, in tutti i casi come semplice turista. Ho visitato con calma Shangai, Ningbo e Canton. Ho avuto l'impressione di paesi in corsa frenetica verso la modernizzazione (= globalizzazione). Sempre meno biciclette e sempre piu' automobili. Un proliferare di centri commerciali e di fast-food occidentali (primo fra tutti Mc Donald's). In ogni caso nulla a che fare con Hong Kong (in toto occidentale e post-occidentale). Mi sono accorto della censura solo quando ho provato ad aggiornare il mio blog... non ci sono riuscito. Facebook e le varie piattaforme di blog sono bloccate, per evitare il passaggio di info. Tuttavia Google come motore di ricerca funziona e ho potuto cercare cose come "fuck communism", "pig mao", "free Tibet"... A Shangai le prostitute si offrono di continuo in pieno centro: sono ragazze carine, vestite normalmente, che non danno nell'occhio... ma che attirano per grazia, perche' parlano inglese e perche' attaccano bottone... normalmente invece le ragazze cinesi sono piu' timide e non iniziano la conversazione di propria iniziativa. Abbondano i cellulari. Le info viaggiano anche via sms e per un cinese che conosca l'inglese le possibilità di informazioni sono varie attraverso la Rete. Dunque perche' questa ostinazione di un controllo impossibile? E' proprio di ieri la notizia di una manifestazione a Pechino sullo stile di quelle che stanno infiammano Libia e Algeria. Immediatamente sono intervenuti centinaia di poliziotti che hanno arrestato i manifestanti e fatto azione di blocco verso cellulari e informazione. Pochi giornali riportano info su queste manifestazioni cinesi (io ho letto un artico su Repubblica.it).
Per un turista occidentale per entrare in Cina occorre il visto (che in Italia si ottiene in pochi giorni al costo impegnativo di oltre 60 euro), una volta entrato si puo' girare liberamente, ci si dimentica di essere in un paese non libero, dove la popolazione non vota e dove a questa popolazione e' negata un'informazione seria e attendibile. Fa impressione, ma anche no. 1300 milioni di abitanti sono un numero enorme e pericoloso. Come tenere a bada un numero cosi' grande? Come gestirlo, senza far esplodere il mal contento? Come rassicurare gli osservatori esterni che non servira' magari una guerra futura per spostare l'attenzione dell'opinione pubblica dalle enormi contraddizioni interne (e dalle grandi ingiustizie)? Ovviamente al turista non interessano queste cose e qaundo sei sul suolo cinese e' facile lasciarsi prendere dal folkrore, dai colori, dai suoni, dai bei volti orientali, dalla curiosità che si suscita in chi si incontra, dai prezzi bassi e dall'infinita' disponibilità di merci.

QUI un buon articolo su "La Repubblica" sul discorso censura del web (in generale, non soltanto Cina)

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