Babel


"Babel"
di Alejandro González Iñárritu
MESSICO/USA 2005


.parentesi aperta. Ieri pomeriggio, mollato il pupo ai nonni, siamo stati nel multisala di Lissone. "Colpa" del film o del pomeriggio caldo e terso, in sala fortunatamente non c'era quasi nessuno.parentesi chiusa.

Girato in Messico sul confine americano di San Diego, nel deserto marocchino e a Tokyo, il film per quasi due ore e un quarto affascina esteticamente lo spettatore, proiettandolo in una "babele" di suoni, colori, musiche, fisiognomie assai differenti tra loro ma strettamente unite dal calibro di un fucile da caccia. Sarà la potenza della globalizzazione, ma probabilmente una "scorreggia" a Tokyo si trasforma veramente in una tempesta di sabbia in Marocco prima e in una scossa di terremoto in Messico poi...

Apparentemente complessa, la vicenda nel corso delle due ore lentamente e in modo non lineare si apre alla comprensione dello spettatore, tenuto incollato alla sedia dalle fascinose scenografie per nulla bertulucciane, ma più vicine ai paesaggi onirici di Herzog, dalle musiche meticce tra oriente e occidente, ma soprattutto da una tensione costante dovuta all'intuizione di cosa potrà succedere, senza al tempo stesso voler realmente che accada.

Come potrà un fucile unire una ragazzina giapponese sordo-muta frustrata perchè nessuno se la scopa che gironzola senza mutandine per la folla di Shinjuku, con due pastorelli marocchini persi nel deserto silenzioso e vuoto, con due turisti americani improvvisamente a rischio di vita nel deserto, analogamente ai propri bimbi a migliaia di chilometri reduci loro malgrado da una festa di matrimonio messicana e da un inseguimento della polizia di confine?

Il filo c'è ed è assai semplice, forse troppo. Troppe semplificazioni e troppe situazioni scontate rendono il film spesso debole.

Durante la visione mi è capitato di pensato ai film di Egoyan (in particolar modo Exotica e Il dolce domani) ma Babel non riesce ad avvicinarsi alla complessità psicologia e anche politica di Egoyan, sfiorandone soltanto la suggestione da atmosfera e di tensione narrativa.

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